Non importa quanto qualificato sia il personale che hai assunto: affidare il lavoro a una figura senior che ha anni di esperienza, o scegliere un/a giovane neolaureato/a da affiancare ai tuoi collaboratori storici sono entrambe scelte vincenti. Ma ad una condizione: dal momento in cui una persona entra a far parte delle tue risorse umane diventa tuo compito assicurarti che abbia un’adeguata formazione aziendale.
Ma cos’è la formazione e come si declina nel mondo del business? Affidiamo al dizionario Garzanti l’arduo compito di fornire una definizione a una dinamica così complessa. Il dizionario descrive la formazione come una «progressiva acquisizione, attraverso lo studio e l’esperienza, di una fisionomia culturale o morale, o anche di specifiche competenze». Possiamo dunque dire che la formazione aziendale è il progressivo apprendimento, attraverso lo studio e l’esperienza, di competenze specifiche che accrescono il valore del personale coinvolto nel processo.
La formazione aziendale e lo sviluppo delle risorse umane rivestono un ruolo di primaria importanza all’interno di qualsiasi organizzazione. Se fai impresa è importante tenere a mente che il continuo aggiornamento, miglioramento e diversificazione delle competenze dei dipendenti sono essenziali. Solo così l’azienda può dotarsi delle capacità necessarie per crescere e innovare. Se la tua azienda punta sulla formazione potrai raggiungere i tuoi obiettivi in modo rapido ed efficace.
Ma come si promuove la formazione in azienda? Organizzare la formazione del personale non è un processo semplice, ma richiede l’analisi dei bisogni e delle competenze da implementare. È importante comprendere quali competenze sono già presenti e quali devono essere acquisite.
Nei prossimi paragrafi osserviamo insieme perché la formazione influisce concretamente sul successo di un’azienda e vediamo soprattutto come sviluppare un programma di formazione aziendale che sia efficace e adatto al tuo business.
L’importanza della formazione aziendale
Sono molteplici le prospettive da cui osservare i benefici della formazione in azienda. Innanzitutto, è cruciale tenere ben a mente il contesto attuale del mercato del lavoro. È ormai un imperativo categorico per ogni impresa non farsi sommergere passivamente dal cambiamento. Avere la prontezza di cavalcare l’onda della trasformazione digitale, essere agili nelle decisioni e sapersi adattare con efficacia a scenari sempre nuovi.
Ciò implica la necessità di responsabilizzare i dipendenti, fornendo loro gli strumenti e la giusta consapevolezza per adattare il proprio talento ai nuovi compiti e alle nuove sfide. Sia che si tratti di personale da poco assunto, con necessità di formazione iniziale specifica, sia che si vogliano assegnare nuove responsabilità ai dipendenti già presenti nell’organico, è vitale promuovere la loro crescita.
Un aspetto di grande rilevanza è l’innovazione tecnologica. I rapidi cambiamenti determinati dall’innovazione tendono a rendere obsoleti alcuni processi aziendali. Questa transizione, se mal gestita, può sminuire le competenze dei dipendenti. Pertanto, è essenziale che tu offra corsi di aggiornamento continui. Chi collabora con te deve avere la possibilità di scoprire nuovi strumenti e adattare il proprio talento alle nuove modalità di lavoro.
I dati del 2023
Con i dati di quest’anno alla mano facciamo uno zoom sugli obiettivi e i motivi specifici che spingono le aziende italiane ed europee a investire in formazione.
1. Welfare aziendale
C’è un aspetto da non sottovalutare. La formazione aziendale riveste un ruolo cruciale anche nell’attrazione, nell’engagement e nella fidelizzazione dei talenti. Offrire alle persone opportunità di formazione e crescita professionale migliora la loro soddisfazione, la motivazione, il coinvolgimento e la produttività. E, quando le persone che lavorano con te si sentono riconosciute, valorizzate e stimolate, si impegnano al massimo delle loro potenzialità.
Secondo la Randstad employer brand research del 2023, ricerca della nota azienda specializzata in risorse umane, le opportunità di crescita, riqualificazione o miglioramento delle competenze rappresentano uno dei principali motivi che spingono i lavoratori a scegliere di entrare e rimanere in un’azienda. La formazione e lo sviluppo professionale sono considerati fondamentali da due dipendenti italiani su tre (65%), e ancora di più da coloro che hanno meno di 35 anni e/o un alto livello di istruzione (75% ciascuno).
Le implicazioni positive, anche dal punto di vista psicologico, sono immediatamente evidenti: un dipendente che si sente valorizzato è un dipendente felice, molto più motivato e propositivo.
Numerose ricerche, come quella condotta da Culture AMP, un’azienda con sede nel Regno Unito specializzata nell’engagement dei dipendenti, evidenziano che coloro che partecipano a processi di formazione hanno una probabilità del 21% in più di rimanere nell’azienda. Un altro studio, condotto dalla Middlesex University, afferma che il 74% dei lavoratori ritiene che la mancanza di formazione continua sia ciò che impedisce loro di sviluppare a pieno il proprio potenziale sul lavoro.
Da queste ricerche emerge chiaramente che i dipendenti hanno compreso l’importanza dei percorsi di formazione, anche se spesso questa consapevolezza sfugge ai dirigenti che ancora dubitano del significativo ritorno economico di tale investimento.
2. Come l’AI trasforma la formazione aziendale
È di pochi giorni fa l’articolo in cui La Stampa fa luce sulla rapporto nell’impresa italiana tra la tradizionale forza lavoro “umana” e l’uso dell’Intelligenza Artificiale.
Secondo Mauro Macchi, CEO di Accenture Italia, l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa richiederà non solo la formazione di nuovi talenti, ma soprattutto l’aggiornamento e la riqualificazione della forza lavoro esistente, coinvolgendo circa 9 milioni di lavoratori italiani. Queste sono le sue parole durante la presentazione del nuovo studio Visione Tecnologica 2023, Quando gli Atomi Incontrano i Bit: Le Fondamenta della Nostra Nuova Realtà, giunto alla ventesima edizione.
Tra i risultati dell’indagine di Accenture si evidenzia la possibilità che l’intelligenza artificiale, se implementata correttamente dalle aziende italiane, possa portare alla creazione di 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro.
3. Quali tipi di formazione esistono? Re-skilling e up-skilling: differenze e priorità
Poco fa abbiamo fatto riferimento ai processi di up-skilling e di re-skilling. Si tratta di due tipologie di percorso per lo sviluppo delle competenze che presentano differenze importanti.
Il re-skilling si riferisce a un cambiamento di carriera o di ruolo all’interno dell’azienda. Invece, l’up-skilling riguarda il miglioramento delle competenze all’interno della propria carriera o ruolo attuale.
Le differenze tra re-skilling e up-skilling risiedono nel fatto che il re-skilling richiede una nuova formazione e l’acquisizione di competenze totalmente nuove, mentre l’up-skilling si concentra sullo sviluppo delle competenze esistenti, portandole a un livello superiore.
Il re-skilling può risultare più impegnativo in termini di tempo e risorse, poiché richiede l’apprendimento di un nuovo ambiente di lavoro. L’up-skilling, invece, è un modo per sfruttare nuove opportunità di crescita all’interno dell’azienda.
Se scegliere up-skilling o re-skilling per i tuoi collaboratori e collaboratrici, dipende dalle necessità dell’azienda e dalle ambizioni dei tuoi talenti.
Come sviluppare un programma di formazione aziendale
Per comprendere come realizzare una formazione aziendale efficace, dobbiamo considerare alcune importanti linee guida.
1. Sfata i pregiudizi
Prima di tutto, elimina i pregiudizi che hanno limitato il progresso delle più promettenti aziende italiane, come la convinzione che la formazione sia solo un “costo” senza benefici o che riguardi solo le grandi imprese. Se si vuole diventare grandi bisogna investire in grande. Questo lo sai molto bene se la tua azienda ha già avuto un importante progresso di crescita. Così come sei ben consapevole che per mantenersi stabili e competitivi sul mercato non bisogna mai abbassare la guardia e credere di aver raggiunto la perfezione. Chi scommetterà e investirà sul valore del tuo progetto se non sarai tu il primo a farlo?
2. Fai un’accurata analisi interna
In secondo luogo, ogni programma di formazione aziendale richiede una pianificazione accurata che coinvolga tutti i reparti. È essenziale identificare le esigenze formative e professionali dei dipendenti, nonché cosa può essere migliorato in azienda, per costruire un percorso su misura.
Attraverso un’analisi preliminare accurata, durante la fase di progettazione sarà possibile affrontare e colmare le lacune identificate, al fine di sviluppare interventi formativi specifici e mirati.
Di conseguenza, ogni percorso formativo progettato avrà le caratteristiche necessarie per rispondere agli obiettivi prestabiliti.
3. Affidati a un professionista
Adesso che hai un’accurata analisi dei bisogni formativi della tua azienda, hai tutta la documentazione che potrai presentare in fase di colloquio al tuo consulente per la formazione. Labitech Academy offre una carrellata di corsi perfetti per rispondere alle esigenze del mercato odierno, ma prevede soprattutto consulenze personalizzate. Ciò vuol dire che potrai parlare con un esperto di formazione che individuerà con te il corso più adatto al tuo progetto di crescita.
Labitech mette a disposizione un Team di formatori che ti consentirà di acquisire competenze avanzate e innovative, a sostegno della trasformazione digitale della tua azienda. Tutte le lezioni sono condotte da docenti esperti, che vantano solide competenze tecniche e un approccio orientato all’applicazione pratica. Al fine di favorire l’interazione, le classi sono limitate a un piccolo numero di partecipanti, e il programma e il calendario delle lezioni possono essere adattati in base alle esigenze specifiche dell’azienda.
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